Le Gemme Magiche

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    un'altro ragazzo

    Lì NON DEVE ESSER MESSO LAPOSTROFO!
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    spendida armatura

    splendida*

    Nulla da dire pezzo molto carino, anche se mi sembra strano che un drago saggio come glaedr possa intestardirsi preferendo il suo cavaliere alla salvezza della missione.
     
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    Grazie!

    Corrette!

    Andavo di corsa...

    Lo crede in pericolo e, sapendo che é ferito, vuole andare a salvarlo...
     
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  3. Tala-dei-Boschi
     
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    Ohi, branco delle Gemme magiche! Eccomi finalmente con voi! ^^ Aphrodite, vai così, è troppo originale questa storia! ;)
     
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  4. ladygwen
     
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    :blink: Ma sei la Tala della fiction? :etto...:
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    @ Spyro:

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    un'altro ragazzo

    Lì NON DEVE ESSER MESSO LAPOSTROFO!

    ...E invece in LAPOSTROFO...deve essere messo l'apostrofo ... :ehm...:
     
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    CITAZIONE (ladygwen @ 21/10/2013, 08:24) 
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    un'altro ragazzo

    Lì NON DEVE ESSER MESSO LAPOSTROFO!

    ...E invece in LAPOSTROFO...deve essere messo l'apostrofo ... :ehm...:

    Non si capiva che non ho messo l'apostrofo apposta?
     
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  6. Tala-dei-Boschi
     
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    CITAZIONE (ladygwen @ 21/10/2013, 08:24) 
    :blink: Ma sei la Tala della fiction?

    In persona *si inchina* per servirvi.... Avevo promesso ad Aphrodite che mi sarei registrata, ed ora eccomi qua ^_^ così non dovrò più tediarla con la mia curiosità sulla storia, potrò venire a controllare quando mi aggraderà, e commentare in tempo reale...
     
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    Ehi Tala!

    Alleluja!

    Ce l'hai fatta ad arrivare!!!

    Sono felice te ti piaccia la storia (che piano piano sto continuando) ma, spero che troverai anche altre cosi interressanti su questo forum...

    Vai a presentarti nell'apposita sezione...
     
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    ehy aprho come va la storia? pensi di riuscire a farci avere un bel regalo di natale?
     
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    Sono un po' bloccata con la storia, ma mai dire mai...
     
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    se vuoi possiamo provare ad aiutarti... forza qual'è il problema?
     
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    Nessun problema specifico. E' solo che in questo periodo passo tutto il mio tempo libero a leggere...

    Perciò, purtroppo vi devo disilludere: Niente nuovo pezzo come regalo di Natale....

    Ma non è detto che per la fine delle vacanze non lo riesco a mettere...
     
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    Buone notizie, gente!

    Finalmente mi sono sbloccata e ho trovato la soluzione giusta per andare avanti con la storia. Pensate che l'ispirazione giusta mi è venuta domenica notte, intanto che mi rigiravo nel letto prima di prendere sonno... Lunedì pomeriggio poi, sono riuscita a trovare la calma necessaria a mettermi a scrivere i miei pensieri. Purtroppo ho perso del tempo nel cercare alcuni dettagli tra internet e libri, perciò non ho ancora finito il nuovo pezzo, spero di riuscire ad andare avanti questa sera. Poi dovrò trascrivere il tutto al pc e infine postarlo qui. Spero di farcela per questo finesettimana...
     
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    Yeeeee * sventola la bandierina*
     
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    Scusate se non ho ancora postato il pezo nuovo ma, purtroppo non riesco mai a trovare la pace neccessaria per comcluderlo.

    L'unico momento sarebbe di notte ma, dato che poi devo alzarmi presto al mattino, non se ne fa nulla, soprattutto se ho tra i piedi mio fratello che quarda la tele.

    In camera non ci posso stare per via di mia mamma e, comunque non c'è un ripiano dove appoggiarsi...

    Spero in questo finesettimana...
     
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    Ragazzi ecco qui, come promesso, anche se notevolmente in ritardo, il nuovo pezzetto della mia ff:


    Fox, Gold e Spyro stavano iniziando a spiegare come avevano trovato e salvato il Cavaliere, quando mi accorsi che gli animali si erano addormentati e gli altri ragazzi sbadigliavano di continuo. “Siamo tutti esausti. È meglio se rimandiamo a più tardi le spiegazioni” dissi. “Mi sembra giusto” rispose Eragon. Così, uno dopo l’altro, si addormentarono tutti tranne me, le fate e i folletti. Dopo aver percorso per tre volte l’intera circonferenza della radura, mi sedetti vicino a Wynn che dormiva profondamente. Ma, dopo pochi minuti, ero di nuovo in piedi, irrequieta. Mi guardai rapidamente attorno, poi attraversai di corsa tutta la radura fino a raggiungere un’enorme quercia ed iniziai ad arrampicarmi, con le creature del Popolo Fatato che mi seguivano perplesse. Le sentivo borbottare alle mie spalle: chiedevano a Felì che cosa mi fosse preso, ma lei non sapeva cosa rispondere. Io non ci badavo affatto. Quando raggiunsi la cima dell’albero, mi fermai e mi sedetti a cavalcioni su un grosso ramo, respirando affannosamente. Appoggiai la schiena e la testa al tronco e chiusi gli occhi per riprendere fiato. Quando, dopo di alcuni minuti li riaprii, mi trovai davanti le fate e i folletti che parlottavano tra di loro. Felì mi si avvicinò e chiese: “Si può sapere che cosa ti succede? Perché non stai riposando come gli altri?” Guardai la mia fata e gli altri con sguardo furente, poi dissi: “Lasciatemi in pace! Tornate ad occuparvi del resto del gruppo!” Le creature del Piccolo Popolo si guardarono di nuovo e, alzando le piccole spalle, volarono via tutte tranne, ovviamente, la mia fata. Credendo di essere rimasta finalmente sola, scoppiai a piangere. E poi iniziai ad urlare: “Basta! Non ce la faccio più!” e altre cose così: insomma mi era venuta una vera e propria crisi isterica. Per la rabbia, la frustrazione e anche la paura che provavo, tiravo dei pugni al ramo su cui ero seduta, così violenti che dopo un po’ iniziarono a sanguinarmi le mani, ma io me ne accorsi appena. Quando avevo sferrato il primo pugno, avevo talmente sorpreso Felì che aveva fatto un salto ed era volata a nascondersi dietro al tronco dell’albero che avevo alle spalle. Dopo quasi mezz’ora, riuscii a calmarmi almeno un po’: smisi di urlare e tirare pugni. Sollevai le gambe, stringendomele al petto e, appoggiandovi la testa, continuai a singhiozzare. A quel punto, mi si riavvicinò Felì. Spostando una ciocca di capelli, che era sfuggita dalla treccia, mi sussurrò all’orecchio: “Ma tesoro, che c’è che non va?” Sollevai di scatto il viso, sorpresa di trovare la fatina al mio fianco. Frugai velocemente nelle tasche, finché non trovai un fazzoletto che usai per pulirmi velocemente il viso e le mani, poi risposi sarcasticamente: “Oh, ma non c’è nulla che non va! Figurati!!” Lei mi guardò dubbiosa e io decisi di spiegarmi: “Sono stufa di tutti i nostri battibecchi...” “Oh, anch’io” m’interruppe Felì annuendo. “Ma in un gruppo così grande è logico che non si possa andare sempre d’amore e d’accordo, no?” “Sì, lo so...” Risposi con un filo di voce. “Ed è per questo motivo che abbiamo suddiviso ancora il gruppo...” “Questo lo so!” l’interruppi “Ma non è l’unico problema” continuai. “Ti ascolto” mi sollecitò “Proprio perché abbiamo dovuto rimpicciolire i gruppi, sono preoccupata per i futuri attacchi nemici.”. Felì mi guardò pensierosa e stava per dirmi qualcosa, ma io la precedetti: “E, come se non bastasse, c’è anche il fatto che, in caso di pericolo, io non posso fare niente se non scappare a nascondermi. Ora che ho contribuito a salvare i draghi, nessuno ha più bisogno di me o del mio stupido diamante. Forse farei meglio a tornare a casa, nel presente...” Conclusi chiudendo gli occhi. “Non pensarci nemmeno!” esclamò la mia fatina con tanta veemenza da farmi riaprire gli occhi di scatto. “Ogni singolo componente di questo gruppo, che sia umano, animale o fatato, è stato scelto personalmente da Aslan ed è importante, se non addirittura indispensabile, e tu più di tutti!” Appena terminò la frase, si coprì la bocca con le minuscole manine e mi guardò con gli occhi spalancati, come se si fosse accorta di aver parlato troppo. E, in effetti era proprio così. “Che volevi dire con quella frase?” le chiesi subito. Lei mi voltò le spalle e disse: “Fata mia che pasticcio. Non dovevo dirlo, proprio no!” “Che cos’è che non dovevi dire Felì?” chiesi perplessa e curiosa insieme. Ma la fata continuava solo a scuotere la testa in segno di diniego. “Sefelicetusaraidirmelovorrai, rispondi!” dissi. Lei si voltò di malavoglia, sorpresa. “Tu non puoi darmi ordini dicendo il mio nome per intero. Non sei una strega della Luce o del Buio”. “Certo che no!” risposi. “Ho solo provato a dirlo e ha funzionato”. Feci spallucce, ma anch’io ero sorpresa. “Ma come sapevi il mio nome?” chiese ancora la fata. “Ho letto i libri che parlano della prima Felì, sono tra i miei libri preferiti e, dato che hai il suo stesso diminutivo, ho dedotto che avevi il suo stesso nome e avevo ragione”. “Ti prego di non abusarne!” esclamò preoccupata. “Tranquilla, non lo farò” le risposi con un sorriso. “Però mi rispondi, per favore?” chiesi implorante. Lei si girò di nuovo verso il nostro campo scuotendo la testa. Poi, all’improvviso si bloccò e cominciò a lampeggiare come durante l’attacco, quando comunicava con le altre fate col telegrafo. Giù al campo, dormivano ancora tutti. Erano così esausti che nessuna delle mie urla fu sentita, tranne Eragon e i draghi, perché avevano un udito finissimo ed ora chiedevano spiegazioni ai componenti del Piccolo Popolo. La mia fata li rassicurò dicendo che ora era tutto sotto controllo e li pregò di non raccontare agli altri quanto avevano sentito. Il Cavaliere e gli altri promisero di mantenere il segreto. Link però disse: “Anche tu però devi mantenere il segreto di Aslan”. “Sì, lo so” rispose Felì. “Mi terrò sul generico su quel punto, ma la ragazza ha bisogno di una dose di fiducia per andare avanti”. Dopo essersi consultato con gli altri, Link rispose: “Ok, forse hai ragione. Ma sii cauta!” “Certo!” rispose la mia fatina prima di tornare a concentrare la sua attenzione su di me. Mi guardò negli occhi poi, dopo un sospiro, si avvicinò al mio orecchio destro e iniziò a raccontare: “Tutto è iniziato all’incirca due anni fa. Non si sa bene come ma Voldemort ha scoperto alcuni degli altri «Mondi» dei vostri libri preferiti ed è riuscito a mettersi in contatto con gli altri «Cattivi» di questi «Mondi»: Galbatorix, Morgause, Sauron e Jadis con tutti i loro servi. Quando Aslan se n’è accorto, ha iniziato a studiare un piano per bloccare i cinque malvagi. Ha avuto una visione che gli predisse che nessuno appartenente a questi cinque «Mondi» in pericolo avrebbe potuto fare niente per contrastare il male che avanza inesorabile. Solo unendosi, i «Buoni» sarebbero riusciti in questa impresa titanica. Così, il Grande Leone, si mise in moto per radunare il suo esercito fatto di nani, ninfee, driadi, naiadi, centauri e animali parlanti di ogni sorta e si misero in marcia per raggiungere Cair Paravel dove avrebbe radunato tutti i vecchi Re e Regina di Narnia e, con il loro aiuto, avrebbe certamente trovato il modo di raggiungere gli altri quattro «Mondi» e radunare così l’esercito per sconfiggere i nemici. Erano quasi arrivati a destinazione quando Aslan ebbe un’altra visione che gli mostrò che il suo piano sarebbe fallito perché presto sarebbe stato colpito dall’incantesimo che l’avrebbe addormentato e che avrebbe reso i suoi alleati, attuali e futuri, innocui. Per un attimo, il Leone si sentì sopraffatto dalla tristezza, convinto che ormai non c’era più speranza di vittoria. Ma la visione continuò mostrando che invece c’era ancora. Ci disse che gli apparvero in rapida successione i volti di undici esseri Umani, che nulla c’entravano con i nostri «Mondi» tranne che per il fatto che adoravano i libri che raccontavano le nostre avventure. Per primo gli apparve Soul che, essendo affascinato dalle armi, sarebbe potuto partire alla ricerca di quelle dei suoi «Eroi Letterali». Poi appariste tu, Wynn, Lion Gwen, Spyro, Gold e Fox, che sarebbero partiti alla ricerca dei suoi futuri alleati e poi toccò a Tala, Sirio ed Im che avrebbero raggiunto gli altri in caso di necessità. Quella stessa notte, si trasferì nella «Foresta di Mezzo» e si mise a cercare lo stagno giusto: quello che portava nel vostro «Mondo». Dopo diversi tentativi andati a vuoto, trovò quello che cercava e si tuffò. Arrivò da voi sotto forma di spirito e vi studiò attentamente. Quando fu sicuro d’avervi ben inquadrati, tornò a Narnia e mandò gli animali parlanti alla ricerca di Ombromanto, Zenis, Antony, Altair, Cri-cri, Hope, Neko, Lady, Elfy, Phoenix e Shadow. Mentre le Ninfe, le Driadi e le Naidi vennero a cercare noi Fate e Folletti. Dopo alcuni giorni, tutti tornarono a Cair Paravel in compagnia di chi erano andati a cercare. Eravamo appena stati presentati, quando il Gran Leone ebbe una nuova visione: perché la strategia funzionasse a dovere, doveva dotare voi «Umani» delle armi giuste: le vostre Gemme, che avrebbe opportunatamente modificato rendendole magiche. Così, chiamò Briscola, il nano rosso e lo pregò di cercare, aiutato dai suoi amici nani, le Gemme più belle e grandi adatte allo scopo. Circa due settimane dopo, in nani tornarono al Castello con il loro bottino: avevano trovato tutte le Gemme necessarie e le avevano già lavorate, secondo le indicazioni di Aslan e vi avevano aggiunto le catenelle d’oro per non rischiare che voi le perdeste. Quella stessa notte, il Leone salì in cima alla torre più alta del castello e lì, al chiaro della luna piena, rese magiche le Gemme che poi volarono ad incastrarsi nei troni dove voi le avete trovate. Ma, ormai, l’incantesimo che lo doveva addormentare e intrappolare lo aveva raggiunto. Con le ultime forze, congedò i suoi amici e spedì noi fate, folletti e animali ad aspettarvi nella «Foresta di Mezzo». Molto tempo passò prima di avere nuove notizie di Aslan. Poi, un giorno, all’improvviso, ci trovammo davanti un leone che ci parlava con la sua voce. All’inizio temevamo che i «Nemici» avessero scoperto i nostri piani, ma poi Lui ci spiegò quello che aveva dovuto fare per raggiungerci, e cioè, aveva messo la sua coscienza nel corpo di un normale leone al suo servizio, lo stesso che aveva salvato, assieme a Lucy e Susan, nel giardino delle statue di Jedis. Gli animali lo circondarono e annusandolo sentirono l’odore di due leoni e riconobbero quello di Aslan. Tranquillizzati, anche noi fate e folletti ci avvicinammo e Lui ci portò nella stanza dei Troni di Cair Paravel, quella che è collegata con il vostro «Mondo». Lì continuò la spiegazione che era stato costretto ad interrompere mesi prima. Ci spiegò nel dettaglio i poteri di ogni Gemma, tranne il Diamante e, quando chiesi il motivo disse: “Ah sì, il Diamante. Una Gemma davvero particolare che, se esposta alla luce diretta del sole, sprigiona i riflessi di tutte le altre. Per questo è destinata a riportare alla normalità i Draghi”. Intanto che parlava, si avvicinò al trono in cui era incastrato il Diamante, che risplendeva fiocamente alla luce delle candele e lo guardò attentamente. Vedendo che il silenzio si stava protraendo, osai chiedere di nuovo: “È tutto qui il suo potere?” Passò qualche secondo, prima che Lui rispondesse: “Oh, assolutamente no! Come dicevo prima, è una Gemma molto particolare e la più potente di tutte. Chi la porterà dovrà averne grande cura ed essere protetto o protetta da tutti gli altri, perché, se i nostri «Nemici» dovessero impadronirsene, le nostre speranze di riportare le cose alla normalità andrebbero in fumo per sempre”. Restammo tutti ammutoliti a fissare quella piccola pietra, poco convinti che avesse tutto questo potere. Stavo per fare un’altra domanda ma mi raggelai e, come me, anche tutti gli altri, sentendo alle nostre spalle un potente ruggito. Ci voltammo e trovammo Aslan accucciato sul pavimento di marmo, sembrava pronto per saltarci addosso. Poi, con voce sofferente ci disse che ci doveva riportare nella «Foresta di mezzo», perché il suo ospite si stava ribellando alla sua presenza. Nel giro di un minuto, eravamo circondati dagli alberi e il Leone tirò un sospiro di sollievo rialzandosi. Dopo essersi scrollato tutto per alcuni secondi, si scusò con noi che lo guardavamo ancora terrorizzati. Si sedette e ci disse che era tutto sotto controllo, ora che eravamo tornati nel «Mondo Fantasy» e noi ci calmammo e riprendemmo ad ascoltarlo come prima. Ci spiegò che ogni ragazzo che stava cercando di contattare, aveva bisogno dell’aiuto di un animale speciale e di una fata o di un folletto che dovevano ricordare ai ragazzi i vari incantesimi che potevano fare con le varie pietre, che ad ogni luna piena dovevano effettuare quello per ricaricare le Gemme e consigliarli nei momenti difficili. Poi se ne andò di nuovo, dicendo che sarebbe tornato presto. E così fu. Tornò da noi due giorni dopo accompagnato da un ragazzino, Soul e ci disse che lui, Lady e Cristen dovevano partire subito. Intanto che il ragazzo si cambiava, il Leone gli spiegò di nuovo i poteri della sua Acquamarina: poteva evocare un’«Onda Anomala» pronunciando le parole «Tidal Wave» che avrebbe spazzato via tutti i «Nemici» Pronunciando invece «Localizes» («Localizzare»), la Gemma l’avrebbe guidato alla ricerca delle varie armi degli eroi che i «Cattivi» avevano nascosto in giro per i «Mondi», perché quello era il suo compito. Dato che a lui le armi piacevano così tanto, Aslan gli consegnò anche una spada, una katana per la precisione, che lui chiamò Alesia. Così Soul, Lady e Cristen partirono per la loro ricerca e Aslan tornò Narnia. Dopo circa quindici giorni è tornato con voi. Il resto lo sai” concluse. Io rimasi a bocca aperta: Com’era possibile che la mia Gemma fosse la più potente di tutte? Non riuscivo proprio a crederci. Ci stavo ancora rimuginandoci su, quando sentii gli altri che mi chiamavano: “Aphroditee dove seii?” “Sono quassù” risposi sporgendomi un po’ dal ramo per farmi vedere. “Scendo subito” aggiunsi. Incominciai la discesa ed ero a metà albero, quando Felì mi sussurrò: “Ricorda che non devi raccontare agli altri quello che ti ho spiegato, soprattutto la parte che riguarda la tua Gemma”. “Ma perché?” chiesi aggrottando le sopracciglia. “Non lo so esattamente, ma Aslan ha detto che è meglio così”. “Va bene” risposi. Quando finalmente toccai di nuovo terra, fui circondata dal resto del gruppo, con tutti che volevano sapere che cavolo ci facessi in cima ad un albero. “Niente” risposi. “Non avevo sonno, così mi sono arrampicata per controllare che non arrivassero «Nemici» e per pensare un po’”. “Pensare a cosa?” chiesero. Feci spallucce in tanto che rispondevo: “Niente, solo a quello che c’è successo e a quello che sta succedendo a casa. Mi era venuto un attacco di nostalgia, tutto qui”. “Bene. Ora volete sentire come abbiamo recuperato Eragon o no?” chiese Spyro impaziente. “Sì, certo!” rispondemmo in coro intanto che ci sedavamo per terra.
    Fatemi sepere che ne pensate e se ci sono errori.

    E scusate ancora per il ritardo...

    Edited by Aphrodite81 - 30/8/2015, 17:54
     
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