Le Gemme Magiche

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    Sinceramente non ho capito quello che hai scritto sulla luna... Spiegati meglio, per favore...

     
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  2. mik1998
     
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    Ok la luna viene usata di solito per far scorrere il tempo,nel tuo racconto però sembra che la luna vada troppo veloce rispetto al vero tempo dell'azione mentre dovrebbe essere più lenta o dare una sensazione di maggiore lentezza per suscitare maggiore suspance
     
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    Non è che vada più veloce è solo che, dato che l'incantesimo con l'aiuto della luna deve durare praticamente da quando scende la notte all'alba, è logico che noi stavamo perdendo del tempo prezioso... Il tempo scorre normalmente tranne che in rapporto a quello della notra Terra, infatti quel ragazzo solo accennato nei precedenti capitoli e, che nei prossimo si unirà al gruppo assiemo ad altre 2 persone, sogna quello che ci succede nei vari giorni trascorsi in un'unica notte...

     
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  4. mik1998
     
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    Ok sta diventando veramente intrigante tutta questa storia
     
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    Meno male...

    Nel prossimo pezzo arriveranno altri 3 personaggi, anche se solo 1 è iscritto a questo forum, anche se non viene da mooolto tempo, per quello che so io...
     
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    Correzioni:

    - un'attimo ---> un attimo.
    ( se la parola è maschile NON DEVI mettere l'apostrofo!)
    - eslamò ---> esclamò
    - daccordo ---> d'accordo
    - attraveso ---> attraverso
    - improviso ---> improvviso
    - chidergli ----> chiedergli ( se bisogna far la domanda a una persona), chiedere loro ( se la domanda è rivolta a più persone)
    manterrano ---> manterranno
    sopratutto ---> soprattutto
    Passari ---> passati
    averlanciato ---> aver lanciato
    compania ---> compagnia
    metre ---> mentre
    penseriosa ---> pensierosa
    Ripoetata ---> riportata
    drovrete ---> dovrete
    oracchie ---> orecchie
    “«Lunar Light, Charging the Energy of Jewels»” ---> lunar light charges the energy of the jewels


    Aprho io giuro, anche nell'antica lingua, che se sbagli un'altra volta gli apostrofi dopo "un" non correggo più!
     
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  7. mik1998
     
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    Sinceramente il problema degli apostrofi è anche un mio problema perchè di solito per distrazione non lo metto oppure lo metto sempre anche se è maschile
     
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    Ciao a tutti!!

    Ho corretto gli errorri nell'ultimo pezzo (grazie infinite Spyro!!!). Io e Wynn abbiamo anche deciso di cambiare i nomi degli incantesimi che possiamo fare con le gemme quando veniamo attaccati (troverete il pezzo a pagina 10). So che le traduzzioni sono inesatte, ma io le preferisco così... Spero che piacciano anche a voi...

    Ci vediamo presto con il prossimo pezzo che è quasi pronto...
     
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    ma le persone che volevi aggiungere alla storia ci raggiungeranno a breve?
     
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    Sì, arriverranno nel prossimo pezzo. Aggiungo che in un certo senso ho accolta la tua richiesta...

    Per quello che hai detto sulla scrittura dell'Antica Lingua, direi che noi riuscivamo a leggerli grazie ai poteri dell gemme...
     
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    Ciao a tutti!!

    Ecco qui il nuovo pezzo della ff.

    Qui facciamo la conoscenza (come vi avevo già accennato) di tre nuovi amici. Uno lo conoscete, perchè fequentava il forum (anche se è da taaanto che non si fa vedere...), gli altri 2 sono dei miei amici, una lei e un lui.

    Spero che vi piaccia...:

    Terra, Bologna:

    Intanto, sulla Terra era sorto un nuovo giorno e Sirio, dopo tanti giorni a letto con la febbre alta, riaprì finalmente gli occhi. Si mise seduto sul letto e ripensò allo strano sogno che aveva fatto. Gli era sembrato così vero, come se facesse parte anche lui del gruppo, anche se nessuno lo notava. Voleva riaddormentarsi per sapere quello che sarebbe successo, ma il sonno era passato ed era stato sostituito da una gran fame, così si alzò ed andò ad aprire la porta della sua camera senza fare rumore per non svegliare il suo fratellino e il resto della famiglia. Quando poco dopo i suoi genitori si svegliarono, rimasero molto sorpresi di trovare il figlio che mangiava tranquillamente in cucina, come se niente fosse. Dopo aver rassicurato il resto della famiglia sul proprio stato di salute, Sirio tornò in camera per prepararsi ad uscire: voleva portare a spasso i suoi due cani. Arrivato in una zona deserta del parco, lasciò libere le sue amiche a quattro zampe di correre e di giocare, mentre lui si sedette per terra. Proprio non riusciva a togliersi dalla testa il sogno che aveva fatto. In preda al dubbio, prese in mano il cellulare per vedere se avevo cercato di contattarlo: Infatti c'erano diversi miei messaggi, ma erano vecchi. Il più recente risaliva alla sera prima: “Ciao Sirio, spero che tu possa guarire presto!” diceva. Tentò allora di chiamarmi, ma io non risposi. Nell'ora successiva, ci provò diverse volte ma, ovviamente, io non potevo rispondergli. Imprecando come suo solito, decise di rinunciare e tornare a casa. Stava giusto richiamando i cani, quando notò che qualcuno lo stava chiamando: “Siriooo!” Si guardò intorno per capire da dove provenisse la voce. “Ehi! Sirio! Vedo che finalmente sei guarito!” Una ragazza gli si avvicinò e gli sorrise. “Ciao Tala!” rispose. “Sì, stamattina mi sono svegliato e stavo benissimo, così ho deciso di uscire” continuò. “Ti sei risvegliato solo oggi e sei già in giro come se niente fosse?” chiese le ragazza stupita. Lui scrollò le spalle e rispose: “Recupero in fretta. Che ci fai da queste parti?” le chiese. Lei gli si sedette di fronte, e i cani arrivarono subito per annusarla e prendersi un po' di coccole dai due ragazzi. “Ho accompagnato mia sorella alla lezione di pianoforte e ora cercavo un po' d'ombra per mettermi a leggere” rispose Tala. Iniziarono a parlare del più e del meno, ma la ragazza notò che il suo amico sembrava un po' pensieroso e gli chiese il motivo. All'inizio Sirio non volle rispondere: non voleva che lei pensasse che fosse diventato matto. Ma, dopo molte insistenze, accettò di raccontare il suo sogno all'amica. Quando arrivò alla fine del racconto disse: “Lo so che è un sogno proprio bizzarro, ma non riesco a non pensarci. Ho anche provato a chiamare Aphrodite diverse volte, ma non mi ha mai risposto o richiamato”. Aveva parlato per tutto il tempo tenendo lo sguardo basso e continuando a strappare dei ciuffi d'erba. “Mmm!” commentò la sua amica sfregandosi il mento e lui alzò lo sguardo e chiese: “Pensi che sto diventando matto, vero?” Lei rise e poi rispose: “Ma tu sei già matto di tuo...” “Grazie!” rispose lui indeciso se arrabbiarsi o no, in fondo un po' matto lo era davvero, con tutto quello che aveva combinato fino ad allora... “No! Sul serio, non credo che tu sia matto” continuò la sua amica. “Perché altrimenti dovrei esserlo anch'io...” “Non ti seguo...” rispose il ragazzo. “Bhè, potrà sembrarti assurdo, ma questa notte ho fatto il tuo identico sogno” confessò la ragazza timidamente. Lui spalancò gli occhi dalla sorpresa: “Anche tu hai sognato Aphrodite, Wynn, Aslan e tutto il resto?” chiese incredulo. Lei si limitò ad annuire, prima di aggiungere: “E anch'io ho provato a contattare Aphrodite, ma non mi ha mai risposto e nemmeno Soul, il mio ex-ragazzo...” Intanto, poco lontano da lì, un ragazzo di nome Im, si svegliava di soprassalto, tutto sudato. Ci mise un po' a mettere a fuoco la sua camera. Poi corse in bagno per calmarsi e rinfrescarsi il viso. «Mamma mia che razza di incubo che ho fatto...» pensò intanto che tornava in camera per vestirsi. Poi prese in mano il telefonino per chiamare il suo amico e raccontargli il suo incubo, ma non gli rispose nessuno. Ripensando a quello che aveva sognato, decise di correre dal suo amico per controllare che tutto fosse a posto, ma poi, a metà strada, si ricordò che era in vacanza dai suoi parenti e che non sarebbe tornato prima di due mesi. Perciò tornò su i suoi passi, ripensando ancora una volta all'incubo che l'aveva svegliato. Gli era sembrato così vero... Aveva appena raggiunto la porta di casa sua, quando il cell suonò: gli era arrivato un messaggio: quando lesse che il mittente era il suo amico, tirò un sospiro di sollievo ma poi, leggendolo, spalancò gli occhi dallo stupore: “Corri in stazione e sali sul treno che ti sta aspettando, ma non dire niente a nessuno”. Im guardò perplesso il cellulare per diversi minuti, poi decise di seguire «l'ordine» ricevuto. Nello stesso momento, al parco, Sirio e Tala ricevettero lo stesso messaggio di Im, ma nel loro caso il mittente ero io. Sirio mostrò a Tala il mio sms e lei fece altrettanto. “ Che facciamo?” chiese Tala preoccupata. “Non lo so... Credo che sia meglio fare come ci è stato chiesto” disse il ragazzo “Va bene!” rispose lei. Così si alzarono, misero i guinzagli ai cani e corsero a casa del ragazzo. “Aspettami qui” disse a Tala intanto che saliva le scale “Sì!” rispose. Aprì la porta di casa e fece entrare i due cani, tolse loro i guinzagli e li rimise al loro posto, prima di salutare i suoi genitori e correre di nuovo fuori. Sua madre lo rincorse e gli disse: “Ma dove vai? Fra poco il pranzo è pronto...” Sirio si fermò a metà scala e si voltò per risponderle con la prima bugia che gli passò per la mente: “Sì, scusa, ho dimenticato di dirti che un mio amico mi ha invitato a passare il resto della giornata a casa sua, perciò mangio con lui” disse. La madre gli credette e rispose: “Va bene. A stasera all'ora”. “Sì!” rispose il ragazzo intanto che raggiungeva la sua amica. “Andiamo!” lei disse e, insieme corsero in stazione. Quando finalmente arrivarono, notarono sul binario lo stesso strano vagone che avevano sognato. Si guardarono stupiti. Erano sia impauriti che eccitati da quello che stava per succedere. Quando salirono, trovarono tutto quello che avevano sognato, tranne alcuni particolari: il tavolo era più piccolo e c'erano solo tre sedie: una illuminata da una luce celeste, l'altra invece nera. La terza, che riluceva ancora vagamente di una luce grigio scuro, quasi nera, era occupata da un ragazzo. “Ma io ti conosco” disse la ragazza. “Tu sei Im, uno dei migliori amici di Soul” il ragazzo annuì. “E tu non sei Tala, la sua amica?” chiese a sua volta e anche lei annuì. “Invece tu chi sei?” chiese all'altro ragazzo. “Io sono Sirio, un loro amico. Facciamo teatro insieme”. “Ah, sì! Soul una volta mi ha parlato di te” rispose intanto che gli altri due si sedevano. Sirio occupò la sedia illuminata di nero, mentre Tala quella di celeste. In quel momento si udì un fischio e il vagone si mosse. “E voi che cosa ci fareste qui?” chiese Im. Sirio e Tala gli raccontarono tutta la storia. Poi la ragazza chiese: “E tu?” “Anch'io ho ricevuto il vostro stesso sms, solo che a me l'ha inviato Soul. E stanotte ho sognato che veniva torturato dagli Orchi di Moira...” “O mio Dio!” esclamò Tala. Sirio le posò una mano sulla spalla e disse: “Calmati!” lei si voltò a guardarlo tremante. “Ricorda cosa dicevano la sua fata e Aslan nel sogno che hai fatto”. La ragazza ci pensò un attimo, poi rispose: “Aslan e Cristen hanno unito i loro poteri per fare in modo che non senta dolore” poi chiuse gli occhi e fece un sospiro profondo per calmarsi. “Davvero non sente male?” chiese Im con impazienza. “Bé no, qualcosa sente” rispose Sirio. Dopo un attimo di riflessione, continuò: “Aslan ha spiegato al resto del gruppo, che voleva andare subito in suo aiuto, che lo stavano torturando perché vogliono informazioni ma, per quanto loro possano fare, lui non sente praticamente nulla”. “Ha anche aggiunto che tutte le sere la sua fata gli cura le ferite in modo che agli Orchi sia sempre messo male, anche se non è vero, e che lo rifocilla” continuò Tala che si era ripresa. Im aggrottò la fronte perplesso: “Eppure nel sogno che ho fatto era messo davvero male e sembrava che soffrisse molto” mormorò. “Probabilmente stava fingendo per non insospettire i suoi aguzzini” rispose Sirio. “E le ferite erano quelle riprodotte con l'incantesimo” aggiunse Tala. “Speriamo!” sospirò Im. In quel momento, l'armadio magico si aprì e servì ai tre ragazzi il pranzo. Mangiarono in silenzio per un po', poi Sirio fece una domanda alla quale cercava una risposta da un po': “Secondo voi, perché abbiamo fatto questi sogni?” Gli altri due ci pensarono bene prima di rispondere. “Probabilmente perché nel gruppo ci sono persone a cui vogliamo bene” rispose la ragazza. “Concordo” aggiunse il ragazzo. “Credete che potremmo essere di aiuto ai nostri amici?” chiese invece Im. “Spero di sì” rispose la ragazza”. “Io mi impegnerò al massimo per aiutarli” aggiunse dopo un attimo l'altro ragazzo e gli altri annuirono. “Chissà se anche a noi Aslan affiancherà un animale e un folletto...” disse Tala. “O una fata” aggiunse Sirio. “Anche la gemma non sarebbe male” concluse Im. Appena ebbe finito di parlare, si risentì il fischio e il vagone si fermò. Il trio aveva raggiunto Narni.

    Alagaësia:

    In quel momento, ad Alagaësia noi stavamo dormendo tranquilli. Poi, poco prima dell'alba, le fate e i folletti, ci svegliarono. “Ma che succede?” chiedemmo insonnoliti. “Felì, non è neanche l'alba. Lasciaci dormire un'altro po'” dissi. “Non è il momento di dormire, stiamo per essere attaccati!” esclamò la mia fatina. A quelle parole, siamo balzati tutti in piedi, guardandoci freneticamente attorno, ma non si vedeva nessuno. “Sei sicura di quel che dici?” chiese Gold a Serah. “Certo che sì!” rispose la fata. “Io non vedo niente di strano” disse Lion. “I vostri compagni magici hanno ragione” intervenne Glaedr-elda e tutti ci voltammo a guardarlo. “Riesci a capire chi o cosa sta per arrivare?” gli chiese Wynn spaventata. “Direi che è un gruppo di Urgali...” “Urgali?!” esclamai seguita dagli altri ragazzi in coro, ma riuscendo a tenere bassa la voce. “Riesci a capire in quanti sono?” chiesi. “Una ventina” rispose. “Credi che riusciremmo ad andarcene o...” chiese Wynn sempre più preoccupata. “É probabile che ci abbiano già individuati. Abbiamo circa dieci minuti prima che raggiungano la nostra radura” rispose il drago. “Credo che sia ora di mettere alla prova il potere delle nostre gemme” disse Spyro. Raggiungemmo tutti il bacile che conteneva i nostri medaglioni e chiesi: “Chissà se sono già carichi?” Le fate e i folletti si avvicinarono e guardarono i gioielli che luccicavano fiocamente sul fondo e risposero: “Sì, sono carichi!” Perciò raccolsi il bacile e presi il mio: era asciutto e, appena lo misi al collo, risentii tutto il suo potere come la prima volta e per gli altri fu lo stesso. Intanto che i ragazzi ripensavano al proprio incantesimo personale, Felì disse: “Un momento: Aphrodite, ricorda che tu non devi combattere...” “Sì, e vorrei proprio sapere il perché...?” l'interruppi. “Di preciso non lo so il perché, so solo che a tempo debito lo potrai fare...” “Va bene...” risposi. “Credo che per il momento sia meglio che i nostri nemici non sappiano che abbiamo liberato voi draghi” disse Earyu. “Giusto!” intervenne Spyro. “Cosa?” chiese Castigo. “Perché?” chiese Saphira. “Noi vogliamo aiutarvi” disse Glaedr. “Lo sappiamo” rispose Spyro. “Ma credo sia meglio non far sapere che siete tornati normali” dissi. “E poi, non dimenticate che ci saremo noi ad aiutarli” disse Ombromanto. “Come volete!” dissero di draghi. “Io però voglio restare vicino ai ragazzi” dissi. “ma così rischi di finire in mezzo alla battaglia” disse Ombromanto. “Non ho intenzione di abbandonare i miei amici!” esclamai. Dopo un momento di riflessione, Felì disse: “Non sarà necessario” mi voltai a guardarla con aria interrogativa. “Basterà che ti arrampichi su un albero, poi noi fate ti renderemo invisibile, così sarai vicino a loro, ma non correrai pericoli”. Annuii e poi aggiunsi: “Osservando dall'alto potrei dare anche dei suggerimenti, avvertirvi se vi stanno attaccando alle spalle, ecc.” “Sì, ma se noi finiremo dall'altra parte della radura, come faremo a sentirti?” chiese Lion. “A questo ci penseremo noi fate. Grazie al «Telegrafo delle Fate» potremo comunicare a distanza” rispose Falì. “ Va bene” hanno risposto gli altri. “Muovetevi, saranno qui tra poco” disse in quel momento Glaedr-elda, intanto che lui e gli altri draghi si apprestavano a spiccare il volo. Io corsi verso l'albero più vicino, una quercia secolare, e iniziai ad arrampicarmi. Mi sorprese la facilità con cui mi muovevo. Evidentemente i misteriosi poteri delle nostre gemme ci avevano resi più atletici e ci avevano migliorato i riflessi. Appena raggiunsi un ottimo punto d'osservazione, circa a metà dell'albero, le fate e i folletti mi resero invisibile e cancellarono il mio odore, così che nessuno mi potesse trovare. Tornando dal resto del gruppo, cancellarono anche quello dei draghi. Intanto che io mi allontanavo, gli animali tornarono alla loro forma magica. All'improvviso, la nostra radura si riempì delle grida di guerra degli Urgali. Quando tutti i nemici furono entrati dal lato est della radura, si fermarono a osservarci. Sembravano piuttosto sorpresi di trovarsi di fronte a sei ragazzini, ma lo furono ancora di più quando notarono gli animali magici, non avevano mai visto niente di simile in vita loro. Quei mostri erano armati con spade, lance, archi e scudi ed erano proprio impressionanti con quelle loro corna. Cominciavo a dubitare del fatto che i miei amici sarebbero usciti illesi da questo scontro, ma non bisognava sottovalutare la magia delle nostre gemme. I ragazzi erano pronti a combattere e notai che i loro corpi erano circondati da un sottile alone di luce colorata, dello stesso colore delle gemme. Dopo quell'attimo di indecisione, i mostri partirono tutti all'attacco. Gwen fece un passo avanti e, dopo aver aperto le braccia, come per abbracciare i nemici, sussurrò: “«The Rock Mountain»” e un'enorme montagna di roccia comparve tra i ragazzi e i nemici e questi ultimi ci cozzarono contro rimanendo storditi. A questo punto, tutti gli altri partirono all'attacco: Fox ne fulminò due in un colpo sussurrando:“«Thunderay (Raggio di Tuono)»”. Gold ne incenerì altri due sussurrando: “«Big Bang (Grande Fuoco)»”, Spyro ne trasformò tre in statue di ghiaccio utilizzando “l'«Eternal Blizzard (Tormenta Glaciale)»”, poi ci pensarono i lupi a finirli. Lion ne intrappolò, in un vortice di vento cinque sussurrando: “«The Hurricane (Grande Vortice)»” e a questo punto se ne occuparono gli animali. Wynn ne intrappolò altri cinque in una bolla di oscurità sussurrando: «Nightfall (Scenda la Notte)»”, poi lei e Gwen li pugnalarono al cuore utilizzando i coltelli che aveva fatto quest'ultima per scuoiare gli animali. Ne rimanevano solo cinque ed erano davvero furiosi per la morte imprevista e così veloce dei loro compagni. Non riuscivano a capire quello che stava succedendo e questo li faceva imbestialire ancora di più. Purtroppo però, i miei amici cominciavano ad accusare la stanchezza e gli Urgali li stavano accerchiando, quando all'improvviso tutto rallentò: il respiro affannoso dei ragazzi, i movimenti dei mostri e quelli degli animali, perfino le fate e i folletti si muovevano al rallentatore. Io, dal mio ramo guardai Felì, constatando che mi potevo muovere normalmente, e le chiesi: “Ma che sta succedendo?” e lei mi rispose: “Non ne ho la più pallida idea!”, ma notai che anche lei si muoveva normalmente. Poi tornai a guardare la radura perché stava succedendo ancora qualcosa di strano: tutti gli animali volanti stavano scendendo a terra e anche le fare e i folletti non riuscivano più a volare, mentre i ragazzi e agli Urgali non riuscivano più a stare in piedi. Era come se la forza di gravità della Terra li stesse schiacciando. Poi notai che dagli alberi alla mia sinistra sbucarono fuori tre persone, due ragazzi e una ragazza, tre animali, due folletti e una fata. Anche i corpi dei nuovi arrivati erano circondati da degli aloni colorati: quello della ragazza era celeste, mentre quello dei ragazzi erano uno nero come una notte senza luna né stelle, mentre per l'altro era grigio scuro come il cielo prima di una tempesta. Quest'ultimo e la ragazza avevano le mani alzate, come i miei amici poco prima, mentre l'altro ragazzo aveva al posto delle braccia due spade lucenti e micidiali. Tutti li stavano guardando a occhi spalancati, meravigliati da quel che vedevano. Poi il ragazzo con le braccia-spada si mise a correre verso i nemici e con abili colpi decapitò gli ultimi Urgali rimasti. Quando anche l'ultima testa tocco il suolo, i ragazzi poterono tornare a muoversi normalmente. Felì mi fece tornare visibile e, dopo essere scese dall'albero, corremmo dagli altri. “Im, Sirio, Tala! E voi che ci fate qui?” chiesi quando li raggiunsi. “Ah, sei qui Aphrodite” mi salutò Sirio. “Ci ha mandato Aslan” rispose Im. “A quanto pare siamo arrivati al momento giusto” aggiunse Sirio. “E abbiamo un messaggio per voi da parte di Aslan” concluse Tala. “Un messaggio?” chiese il gruppo con curiosità. Io mi guardai attorno, poi dissi: “Prima di sentire quello che avete da dire, credo sia meglio sistemare questo caos” e indicai i mostri morti. “Ci penso io” si offrì Gwen. Si mise in un punto libero della radura e sussurrò: ““«Dig a Hole in the Ground» («Scava un buco nel terreno»)”. Mosse le mani come se stesse scavando nell'aria e infatti, a ogni suo movimento, un buca ai suoi piedi si allargava sempre di più. Quando finì disse: “Aiutatemi a buttarci dentro i cadaveri”. Intanto che finivamo, alzai lo sguardo al cielo e pensai: “Glaedr, Saphira, Castigo, lo scontro è finito, potere tornare”. “Bene, era ora! Cominciavamo a essere preoccupati” rispose il drago d'oro. Pochi minuti dopo, i tre draghi atterrarono davanti a noi e i tre ragazzi nuovi li guardavano a bocca aperta. “E questi chi sono?” mi chiese Glaedr-elda

    Auguri a tutti!!

    Albero-di-Natale-020

    Edited by Aphrodite81 - 30/8/2015, 16:57
     
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    Grazie per gli auguri!!

    Sono contenta che ti sia piaciuto. Cercherò di fare del mio meglio...
     
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  13. mik1998
     
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    Ho notato un paio di errori hai scritto all'ora invece che allora,fare al posto di fate,big bang non vuol dire grande fuoco ma grande esplosione nighfall dovrebbe essere nightfall.

    Detto questo sei stata molto brava e come gwen anch'io l'ho letto tutto d'un fiato però avrei una richiesta da farti potresti per favore darmi l'onore di avere un personaggio nella tua storia??
    PS:Naturalmente solo se puoi farlo,inoltre anche un personaggio cattivo non mi dispiacerebbe.
     
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    Il primo errore (all'ora), non lo riesco a trovare, scrivi la frase completa... gli altri 2 li ho corretti.

    Lo so cosa significa Big Bang, diciamo che mi sono presa una licenza poetica perchè mi piaceva di più...

    Aggiungerti... Siamo già in troppi temo e farti fare un cattivo è impossibile, perchè i cattivi ci sono già nelle varie storie, mi dispiace. :(
     
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  15. mik1998
     
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    La madre gli credette e rispose:A stasera all'ora.Si trova verso la fine della parte sulla terra.
    Per quanto riguarda il personaggio mi dispiace che non posso esserci ma non posso essere nemmeno un folletto dei nuovi tre personaggi(visto che non gli hai ancora dato nome)?
     
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